CORONAVIRUS, COME FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

L’Istituto Superiore della Sanità, il ministero dell’Ambiente, Comuni e regioni hanno dettato le linee guida per la raccolta rifiuti in sicurezza, anche per chi è in isolamento a casa perché positivo al coronavirus.

Dal corriere.it

raccolta rifiuti quarantena

L’epidemia rende necessario anche un occhio di riguardo per la spazzatura che buttiamo ogni giorno nei cassonetti o nelle apposite stanze condominiali adibite alla raccolta rifiuti.

A partite dall’Istituto Superiore della Sanità, passando per il ministero dell’Ambiente, le regioni e per tutti gli enti comunali che si occupano di recuperare i nostri scarti, sono state date delle linee guida che è bene che ogni cittadino osservi e rispetti. Per la sicurezza di tutti, soprattutto degli operatori che lavorano nel settore. Anche loro in prima linea nella lotta al coronavirus.

Non è nota infatti precisamente quanto il virus può sopravvivere sulle superfici dei rifiuti, ma con la dovuta attenzione si può portare quello potenziale rischio a zero.

Le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità

Il 13 marzo l’Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato un’infografica che mostra come comportarsi con i propri rifiuti. I casi sono due: se siamo in isolamento a casa ma negativi al coronavirus, il consiglio è quello di continuare a fare la differenziata come abbiamo sempre fatto. Con qualche accorgimento: se siamo raffreddati e abbiamo usato dei fazzoletti di carta, se dobbiamo smaltire mascherine e guanti, questi articoli sono tutti da gettare nella raccolta indifferenziata.

Poi è bene avvolgere questi rifiuti in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca, e chiuderli bene.

Coronavirus, come fare la raccolta rifiuti (se si è sani o positivi al tampone)

Se invece siamo risultati positivi al tampone e siamo a casa in quarantena, bisogna prestare più attenzione.

In questo caso non dobbiamo più fare la raccolta differenziata, dobbiamo buttare tutto nello stesso sacchetto (plastica, vetro, umido, carta) e poi avvolgerlo in due o tre altri involucri. Allo stesso modo dobbiamo buttare fazzoletti di carta, mascherine e guanti.

Per chiudere il sacchetto è bene usare dei guanti monouso, che poi andranno gettati in un altro sacchetto che andrà nella raccolta indifferenziata. Importante: «Gli animali da compagnia non devono accedere nel locale in cui sono presenti i sacchetti dei rifiuti».

Coronavirus, come fare la raccolta rifiuti (se si è sani o positivi al tampone)

Così come l’IIS, anche Comuni e regioni si sono dati da fare per spiegare al meglio le linee guida ai propri cittadini.

È il caso dell’Amsa, che si occupa della raccolta rifiuti a Milano, e che ha pubblicato un’infografica molto chiara su come gestire i propri scarti.

Mentre la romana Ama ha riportato le informazioni dell’IIS.

Coronavirus, come fare la raccolta rifiuti (se si è sani o positivi al tampone)

Gli appelli delle associazioni

Rimangono però problemi nella catena di gestione della raccolta rifiuti, difficile da far funzionare con il lockdown e la carenza di dispositivi di protezione per i 90.000 operatori che si occupano dello smaltimento in tutta Italia.

Diversi gli allarmi lanciati al governo dalle associazioni di settore, dal Conai ad Assoambiente, per il possibile rischio di stop del servizio qualora non si fossero trovate soluzioni. Anche perché al momento gli operatori ecologici non sono stati inseriti nei provvedimenti dedicati alle misure per l’emergenza.

Nonostante svolgano un ruolo fondamentale per i cittadini. Senza dimenticare la delicata attività di ritiro rifiuti da ospedali, impegno triplicato nelle ultime settimane.

Non è mancato l’appoggio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Ai lavoratori che operano nel settore dei rifiuti, servizio di pubblica utilità indispensabile per il Paese – e non posso non pensare ai numerosi rifiuti ospedalieri che continuano a prodursi di giorno in giorno – va il mio ringraziamento sincero. A loro deve andare la gratitudine di tutti i cittadini, così come a tutti coloro – e sono tanti – che in questa emergenza sanitaria aiutano il Paese ad andare avanti». E ha aggiunto: «È necessario garantire l’assegnazione dei dispositivi di protezione individuali per tutti coloro che sono esposti e che silenziosamente operano per assicurare la pulizia e il decoro delle nostre città, quantomai importanti adesso».