Alluminio: un materiale permanente

Il monitoraggio e le analisi delle tematiche connesse ai temi della prevenzione – accanto alla formalizzazione degli interessanti risultati conseguiti dalle imprese della filiera (riduzioni di peso, spessori e scarti di produzione, sistemi di apertura facilitati, ottimizzazione delle forme a beneficio delle fasi di stoccaggio e trasporto, impiego di materiale riciclato, ecc.) – ci hanno portato ad affermare, in questi ultimi anni, un teorema: la prevenzione è intrinseca nel materiale stesso, diventa cioè essa stessa componente e caratteristica fondamentale dell’alluminio.

Una delle principali caratteristiche dell’alluminio è, infatti, l’infinita riciclabilità e il consistente risparmio energetico che ne deriva in aggiunta a evoluzioni, prestazioni e altri evidenti vantaggi garantiti dal materiale e dalle sue applicazioni. Un insieme di valori che rendono evidente e intrinseco per l’alluminio il concetto di economia verde e di salvaguardia delle risorse.

    Il concetto di materiale permanente

    Ed è anche per questo motivo che oggi si va affermando e diffondendo il concetto di “materiale permanente”, un materiale che non si consuma, un materiale che si usa e si riusa, senza fine, conservando, in tutte le sue numerose applicazioni, l’energia necessaria per futuri e nuovi impieghi.

    A questo proposito sottolineiamo, in particolare, la “Risoluzione del Parlamento Europeo del 24 maggio 2012 su un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” che supera la distinzione tra risorse “rinnovabili” e “non rinnovabili”, prendendo in considerazione anche i materiali “durevoli” o “permanenti”.
    Più precisamente al punto G della risoluzione si afferma:  “…considerando che una futura politica globale in materia di risorse non dovrebbe più distinguere solo tra risorse “rinnovabili” e “non rinnovabili”, bensì considerare anche i materiali durevoli…”

    Le valutazioni alla base della risoluzione del Parlamento Europeo nascono da alcune considerazioni espresse dai sistemi di rappresentanza europei del packaging metallico.
    In particolare quello che si afferma è che, nel considerare le credenziali di sostenibilità dei diversi tipi di packaging, è importante prima di tutto essere chiari circa il rapporto tra le risorse naturali utilizzate per produrre i materiali che vengono poi trasformati in singoli imballaggi.

    Le risorse sono di diverso tipo; biomasse, combustibili fossili, elementi e minerali che vengono successivamente trasformati in materiali che hanno proprietà e caratteristiche intrinseche e fondamentalmente diverse. Una varietà di strategie è quindi necessaria per una gestione responsabile di risorse e materiali profondamente diversi fra loro.

    • Risorse naturali: bauxite, minerale di ferro, oli/petrolchimici, silicio, alberi, piante, ecc.
    • Materiali: alluminio, acciaio, plastiche, vetro, legno, carta/cartone e combinazioni di materiali, ecc
    • Imballaggi: lattine, bottiglie, sacchetti, vaschette, pellicole, tubetti, scatole, cartoni, ecc.

    Nel valutare le risorse naturali, si distingue spesso tra risorse rinnovabili e non rinnovabili:

    Le risorse rinnovabili sono quelle che appartengono alla natura, e si riproducono grazie a processi naturali come parte dell’eco-sistema (per esempio alberi, piante, animali, suolo, acqua) in un orizzonte temporale di anni o decenni che sopperisce al tasso di consumo.

    Le risorse non rinnovabili sono quelle risorse naturali che esistono in una quantità fissa, o che vengono consumate ad una velocità maggiore di quanto impiegato dalla natura per reintegrarle, in quanto sono reintegrati nell’arco di tempi geologici (ad esempio i combustibili fossili). L’assunto è quindi che queste risorse finiranno. Per questo motivo l’uso di risorse non rinnovabili a volte è considerato meno preferibile. Ciò è chiaro ad esempio osservando i recenti tentativi di sostituire le plastiche a base di combustibili fossili con plastiche a base vegetale.

    Quindi come consideriamo l’alluminio?

    La bauxite (minerale di alluminio) viene estratta dalla crosta terrestre e trattata per diventare allumina/alluminio. Poiché i minerali vengono estratti nelle miniere, si dice spesso che le risorse naturali si stanno esaurendo.
    Tuttavia, un punto importante non è presente in questa storia; i metalli come l’alluminio (Al) sono elementi e quindi non possono essere distrutti. Infatti il pianeta terra non ha subito alcuna perdita di elementi metallici: semplicemente sono stati spostati e appaiono in forme diverse.
    L’alluminio è un materiale che può essere trasformato in imballaggi e utilizzato per molte altre applicazioni e per produrre altri prodotti: settore edile, automobilistico, aerospaziale, ecc. Una volta che queste applicazioni raggiungono la fine del loro ciclo di vita, l’alluminio può essere riciclato e riutilizzato per essere impiegato nella produzione di un altro prodotto. Ciò dà luogo ad un circolo virtuoso.

    Nel caso dei metalli è l’applicazione del prodotto (imballaggi, automobili, aerei, ecc) che termina il proprio ciclo di vita, non il materiale. L’alluminio rimane come una risorsa materiale sempre disponibile e riutilizzabile grazie al riciclo.
    Con ogni nuovo ciclo il materiale trova una nuova applicazione per diventare un nuovo prodotto e questo ciclo può verificarsi un numero infinito di volte, mantenendo intatte le proprietà dei metalli.

    Possiamo affermare che i metalli sono “rinnovabili”?

    Una convenzione comunemente accettata afferma che il termine “rinnovabile” si applica solo a quelle risorse naturali del sistema che si rinnovano in tempi relativamente brevi come detto poco sopra (alberi, piante, ecc). Questo implica che il focus sia sulla gestione responsabile delle risorse (per esempio delle foreste).
    Al contrario, nel caso dei metalli l’attenzione è posta sulla gestione responsabile dei materiali, essendo i materiali stessi una risorsa sempre disponibile utilizzabile all’infinito.
    È quindi ovvio che, accanto alla distinzione tra risorse rinnovabili e non rinnovabili, vi è una distinzione altrettanto valida che va fatta tra materiali permanenti e non permanenti.

    Conclusioni

    • È fuorviante equiparare l’estrazione del minerale metallico e l’esaurimento delle risorse della terra.
    • I metalli, come l’alluminio, sono elementi e non possono essere distrutti.
    • L’alluminio può essere riciclato senza alcuna perdita delle proprietà e può essere utilizzato all’infinito per produrre nuovi imballaggi e altri prodotti.
    • L’alluminio è una risorsa sempre disponibile.
    • L’alluminio è un materiale sempre disponibile.

    Che cosa può essere più sostenibile di qualcosa che è sempre disponibile?

    Altro aspetto importante: riciclare i metalli permette di risparmiare una quantità considerevole di energia; nel caso dell’alluminio il 95% di quella necessaria a produrlo partendo dal minerale, la bauxite.