I MINISTRI DI 11 PAESI UE SCRIVONO A JUNCKER

Con una lettera al presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker, undici ministri europei, fra i quali il nostro Gianluca Galletti, riaffermano il loro “forte sostegno” al pacchetto su efficienza ed economia circolare dello scorso luglio e a quello sull’aria pulita del dicembre 2013, entrambi già in fase di negoziato tra Consiglio e Parlamento Ue.

La Commissione Ue deve puntare, facendone “alte priorità”, sull’economia circolare e il riciclo, l’efficienza delle risorse e il pacchetto aria pulita per arrivare a una crescita intelligente, verde e inclusiva. E’ la richiesta che l’Italia e altri dieci paesi fanno nella lettera a Juncker, in vista della definizione del programma di lavoro 2015.

“Una politica progressiva per l’aria pulita e un’economia circolare efficiente sono di fondamentale importanza – si legge nella lettera di cui l’Ansa ha copia – per raggiungere due obiettivi fondamentali” dei programmi Ue quali “rendere l’Ue un’economia efficiente dal punto di vista delle risorse, verde e a basso contenuto di carbone” e “salvaguardare i cittadini europei da pressioni ambientali e rischi alla salute e al benessere”. I ministri dell’ambiente firmatari (oltre a Gian Luca Galletti, i colleghi di Francia, Germania, Svezia, Belgio, Lussemburgo, Spagna, Portogallo Grecia, Cipro e Slovenia) “riaffermano” quindi il loro “forte sostegno” al pacchetto su efficienza ed economia circolare dello scorso luglio e a quello sull’aria pulita del dicembre 2013, entrambi già in fase di negoziato tra Consiglio e Parlamento Ue.

Da qui la richiesta a Juncker – continua la missiva – di “analizzare molto attentamente le opportunità offerte dal pacchetto sull’economia circolare, non solo come unica strada verso la crescita sostenibile ma anche come mezzo adeguato per realizzare l’agenda Ue per la crescita e l’occupazione e le sue dimensioni sociali”.

Gli obiettivi fissati dalla Commissione Barroso a luglio prevedevano il riciclo del 70% dei rifiuti municpali e dell’80% di quelli d’imballaggio entro il 2030, oltre al divieto di mettere in discarica i rifiuti riciclabili entro il 2025. Secondo stime, la realizzazione di questi obiettivi potrebbe creare quasi 600mila nuovi posti di lavoro.