
Raccolta e riciclo capsule del caffè
Nel febbraio 2011 CIAL, Utilitalia, il Consorzio CIC con Nespresso Italia hanno siglato un Accordo per lo sviluppo e la gestione in Italia del progetto POSITIVE CUP che Nespresso ha attivato in tutto il mondo.
L’accordo è stato poi rinnovato una prima volta nel 2014 e, ancora, nel luglio del 2018. Ad oggi prende il nome di: “DA CHICCO A CHICCO“.
Si tratta di un progetto volto alla raccolta e recupero delle capsule da caffè, realizzate interamente in alluminio, attraverso la definizione di un modello lineare suddiviso in tre fasi:
- raccolta presso i punti vendita Nespresso dove i clienti possono conferire le capsule in alluminio usate
- conferimento delle capsule raccolte ad un impianto di lavorazione dotato dell’opportuna tecnologia per il trattamento e la separazione delle due frazioni (alluminio e caffè)
- avvio a riciclo dell’alluminio in fonderia e della polvere di caffè presso un impianto di compostaggio
Perché riciclare le capsule del caffè: risultati e obiettivi
CIAL ha supportato Nespresso nella fase tecnica e progettuale dell’intero progetto e gestisce, attivando la collaborazione delle aziende aderenti ad Utilitalia, responsabili delle attività di raccolta sul territorio per conto dei Comuni – le fasi di raccolta, stoccaggio e trasporto, con avvio a riciclo, delle capsule in alluminio esauste.
Grazie all’impegno dei clienti Nespresso, ai partner e all’adesione delle società di gestione della raccolta differenziata, il progetto Da Chicco a Chicco è cresciuto a livello nazionale consentendo, dal 2011, di recuperare oltre 12.000 tonnellate di capsule in alluminio esauste che hanno permesso di generare nuove risorse: oltre 700 tonnellate di alluminio e più di 7.000 tonnellate di caffè esausto che ha contribuito alla donazione di oltre 7 milioni di piatti destinati a chi ne ha più bisogno.
Questo risultato ha consentito un enorme risparmio di materia ed energia, basti pensare che riciclando l’alluminio si risparmia il 95% dell’energia utilizzato per produrlo dalla materia prima; e permesso, grazie alla trasformazione in compost del caffè residuo nelle capsule, la produzione di quintali di riso donati da Nespresso a Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Dal ritiro delle capsule Nespresso al riciclo della alluminio grazie a CIAL
Il programma prevede dunque che le capsule riconsegnate dai cittadini nelle boutique Nespresso e nelle isole ecologiche su tutto il territorio nazionale siano raccolte e trattate per separare l’alluminio e il caffè residuo, avviando i due materiali a distinti processi di valorizzazione:
- l’alluminio viene riciclato al 100% grazie alla collaborazione e il supporto di CIAL, il Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio, tornando a nuova vita e diventando oggetti che noi tutti utilizziamo ogni giorno, dalla moka per il caffè fino a parti di automobili;
- il caffè viene avviato a compostaggio e utilizzato come fertilizzante per un appezzamento di terreno individuato insieme all’Unione Agricoltori di Pavia e destinato a risaia: il riso coltivato viene acquistato da Nespresso e successivamente donato a Banco Alimentare, che a sua volta lo distribuisce a persone in difficoltà sul territorio attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.
Attualmente, l’iniziativa è attiva attraverso un sistema capillare di 190 punti di raccolta distribuiti su tutto il territorio nazionale e presenti in 80 città italiane, le quali spiccano per i migliori risultati di crescita anche le più grandi: Milano, Bologna, Firenze, Venezia e Roma.
Per venire incontro ai suoi clienti, Nespresso ha creato un pratico motore di ricerca che indica, secondo una suddivisione geografica, dove è possibile consegnare le capsule usate. Di seguito il link:
SCOPRI QUALI SONO E DOVE SI TROVANO I PUNTI PER RICONSEGNARE LE CAPSULE USATE