IL WORLD PRESS PHOTO 2019, SEZIONE AMBIENTE

Sono stati annunciati i finalisti della 62esima edizione del World Press Photo (WPP), il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo.

I vincitori saranno annunciati il prossimo 11 aprile in un’apposita cerimonia ad Amsterdam.

Per selezionare i vincitori, i giudici hanno esaminato 78,801 fotografie di 4,738 fotografi da 129 paesi diversi. Tra le foto che sono state presentate oggi, oltre ai candidati per il World Press Photo of the Year e il World Press Photo Story of the Year, i premi principali, sono stati annunciati anche i tre finalisti per ciascuna delle otto categorie del concorso.

Dodici le foto che trattano la tematica ambientale, suddivise in quattro categoria: Ambiente, Ambiente/Storie, Natura e Natura/Storie.

Ve le presentiamo in una gallery. Fra i diversi scatti selezionati anche una foto di un italiano: Marco Gualazzini, dell’agenzia Contrasto, con The Lake Chad Crisis
Donne raccolgono acqua dal lago Ciad.

© Ingo Arndt, per National Geographic Wild Pumas of Patagonia Una giovane femmina di puma nel Parco Nazionale Torres del Paine, in Patagonia World Press Photo
© Ingo Arndt, per National Geographic
Wild Pumas of Patagonia
Una giovane femmina di puma nel Parco Nazionale Torres del Paine, in Patagonia
World Press Photo – CATEGORIA NATURA,STORIE
© Brent Stirton, Getty Images per National Geographic Falcons and the Arab Influence L'allevatore Howard Waller indossa un cappello sul quale spera di attirare un girifalco per farlo eiaculare e raccoglierne lo sperma, a Elgin, in Scozia. La pratica millenaria della falconeria sta vivendo un risveglio internazionale, soprattutto a seguito degli sforzi compiuti nel mondo arabo. I falchi allevati in cattività hanno contribuito a diminuire la cattura e il commercio di uccelli selvatici, tra cui alcune specie in via di estinzione. World Press Photo
© Brent Stirton, Getty Images per National Geographic
Falcons and the Arab Influence
L’allevatore Howard Waller indossa un cappello sul quale spera di attirare un girifalco per farlo eiaculare e raccoglierne lo sperma, a Elgin, in Scozia.
La pratica millenaria della falconeria sta vivendo un risveglio internazionale, soprattutto a seguito degli sforzi compiuti nel mondo arabo. I falchi allevati in cattività hanno contribuito a diminuire la cattura e il commercio di uccelli selvatici, tra cui alcune specie in via di estinzione.
World Press Photo – CATEGORIA NATURA,STORIE
© Jasper Doest Meet Bob Bob è un fenicottero dei Caraibi che vive tra le persone sull'isola caraibica di Curaçao, appartenente ai Paesi Bassi. Bob si è gravemente ferito entrando nella finestra di un hotel, ed è stato curato da Odette Doest che gestisce Fundashon Dier en Onderwijs Cariben (DFOC), un centro di riabilitazione. Durante la riabilitazione di Bob, Odette ha scoperto che si era abituato agli umani e non sarebbe sopravvissuto se fosse tornato in libertà. È diventato un "ambasciatore" per la FDOC, che educa la popolazione locale sull'importanza di proteggere la fauna selvatica dell’isola. World Press Photo
© Jasper Doest
Meet Bob
Bob è un fenicottero dei Caraibi che vive tra le persone sull’isola caraibica di Curaçao, appartenente ai Paesi Bassi. Bob si è gravemente ferito entrando nella finestra di un hotel, ed è stato curato da Odette Doest che gestisce Fundashon Dier en Onderwijs Cariben (DFOC), un centro di riabilitazione. Durante la riabilitazione di Bob, Odette ha scoperto che si era abituato agli umani e non sarebbe sopravvissuto se fosse tornato in libertà. È diventato un “ambasciatore” per la FDOC, che educa la popolazione locale sull’importanza di proteggere la fauna selvatica dell’isola.
World Press Photo – CATEGORIA NATURA, STORIE
© Bence Máté Survival Instinct Rane con le zampe tagliate e circondate dalle loro uova si dibattono in superficie, dopo essere state gettate in acqua a Covasna, nei Carpazi orientali, in Romania, nell'aprile 2018. Le zampe di rana sono spesso usate per scopi alimentari. World Press Photo
© Bence Máté
Survival Instinct
Rane con le zampe tagliate e circondate dalle loro uova si dibattono in superficie, dopo essere state gettate in acqua a Covasna, nei Carpazi orientali, in Romania, nell’aprile 2018.
Le zampe di rana sono spesso usate per scopi alimentari.
World Press Photo CATEGORIA NATURA
© Angel Fitor Glass Butterfly Una medusa alata, Leucothea multicornis, con le ali aperte, nelle acque al largo di Alicante, in Spagna. World Press Photo
© Angel Fitor
Glass Butterfly
Una medusa alata, Leucothea multicornis, con le ali aperte, nelle acque al largo di Alicante, in Spagna.
World Press Photo CATEGORIA NATURA
© Jasper Doest Flamingo Socks Un fenicottero caraibico guarda le calze che indossa per curare le sue gravi lesioni alle zampe, presso il Fundashon Dier en Onderwijs Cariben, a Curaçao. World Press Photo
© Jasper Doest
Flamingo Socks
Un fenicottero caraibico guarda le calze che indossa per curare le sue gravi lesioni alle zampe, presso il Fundashon Dier en Onderwijs Cariben, a Curaçao.
World Press Photo – CATEGORIA NATURA

 

© Mário Cruz Living Among What's Left Behind Un bambino che raccoglie materiale riciclabile, sdraiato su un materasso circondato da immondizia che galleggia sul fiume Pásig, a Manila, nelle Filippine. World Press Photo
© Mário Cruz
Living Among What’s Left Behind
Un bambino che raccoglie materiale riciclabile, sdraiato su un materasso circondato da immondizia che galleggia sul fiume Pásig, a Manila, nelle Filippine.
World Press Photo CATEGORIA AMBIENTE

 

© Brent Stirton, Getty Images Akashinga - the Brave Ones Una donna membro di un'unità anti-bracconaggio tutta al femminile, chiamata Akashinga, che vuole dire "Le coraggiose", durante un addestramento nel parco naturale Phundundu Wildlife Park, nello Zimbabwe. World Press Photo
© Brent Stirton, Getty Images
Akashinga – the Brave Ones
Una donna membro di un’unità anti-bracconaggio tutta al femminile, chiamata Akashinga, che vuole dire “Le coraggiose”, durante un addestramento nel parco naturale Phundundu Wildlife Park, nello Zimbabwe.
World Press Photo CATEGORIA AMBIENTE
© Wally Skalij, Los Angeles Times Evacuated Cavalli legati ad un palo, mentre il fumo di un incendio si gonfia sopra di loro, a Zuma Beach, a Malibu, California, il 10 novembre. La stagione degli incendi in California del 2018 è stata la più mortale e la più distruttiva mai registrata, bruciando un'area di oltre 676.000 ettari. Mentre gli scienziati hanno indicato tra le cause i cambiamenti climatici, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incolpato una cattiva gestione delle foreste. World Press Photo
© Wally Skalij, Los Angeles Times
Evacuated
Cavalli legati ad un palo, mentre il fumo di un incendio si gonfia sopra di loro, a Zuma Beach, a Malibu, California, il 10 novembre.
La stagione degli incendi in California del 2018 è stata la più mortale e la più distruttiva mai registrata, bruciando un’area di oltre 676.000 ettari. Mentre gli scienziati hanno indicato tra le cause i cambiamenti climatici, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incolpato una cattiva gestione delle foreste.
World Press Photo CATEGORIA AMBIENTE
© Thomas P. Peschak, National Geographic Ghosts of Guano Islands Pellicani nidificano sopra un'immagine proiettata su un vecchio edificio minerario, Isla Guañape Norte. Immagini d'archivio sovrapposte a scene contemporanee sulle isole del Guano, in Perù, dove la popolazione di uccelli marini, diminuita drasticamente a causa della raccolta di guano del 19esimo secolo sta iniziando ora a riprendersi. Il guano veniva ampiamente utilizzato come fertilizzante fino all'inizio del 20° secolo, prima dell'avvento dei prodotti chimici: da allora gli uccelli hanno ricominciato a popolare la zona.  World Press Photo
© Thomas P. Peschak, National Geographic
Ghosts of Guano Islands
Pellicani nidificano sopra un’immagine proiettata su un vecchio edificio minerario, Isla Guañape Norte.
Immagini d’archivio sovrapposte a scene contemporanee sulle isole del Guano, in Perù, dove la popolazione di uccelli marini, diminuita drasticamente a causa della raccolta di guano del 19esimo secolo sta iniziando ora a riprendersi. Il guano veniva ampiamente utilizzato come fertilizzante fino all’inizio del 20° secolo, prima dell’avvento dei prodotti chimici: da allora gli uccelli hanno ricominciato a popolare la zona. 
World Press Photo CATEGORIA AMBIENTE, STORIE
© Marco Gualazzini, Contrasto The Lake Chad Crisis Donne raccolgono acqua dal lago Ciad. Reportage sulla crisi umanitaria nel bacino del Ciad, causata da una complessa combinazione di conflitti politici e fattori ambientali. Il Lago Ciad - uno dei più grandi laghi dell'Africa e un'ancora di salvezza per 40 milioni di persone - sta vivendo una massiccia desertificazione. A causa dell'irrigazione non pianificata, della siccità estesa, della deforestazione e della cattiva gestione delle risorse, la dimensione del lago è diminuita del 90 per cento negli ultimi 60 anni. I mezzi di sostentamento tradizionali come la pesca sono in crisi e la scarsità d'acqua sta causando conflitti tra agricoltori e allevatori di bestiame. Il gruppo jihadista Boko Haram, che è attivo nell’area, approfitta di questa situazione: utilizza i villaggi locali come terreno di reclutamento e il conflitto ha sradicato 2,5 milioni di persone, esacerbando l'insicurezza alimentare. World Press Photo
© Marco Gualazzini, Contrasto
The Lake Chad Crisis
Donne raccolgono acqua dal lago Ciad.
Reportage sulla crisi umanitaria nel bacino del Ciad, causata da una complessa combinazione di conflitti politici e fattori ambientali. Il Lago Ciad – uno dei più grandi laghi dell’Africa e un’ancora di salvezza per 40 milioni di persone – sta vivendo una massiccia desertificazione. A causa dell’irrigazione non pianificata, della siccità estesa, della deforestazione e della cattiva gestione delle risorse, la dimensione del lago è diminuita del 90 per cento negli ultimi 60 anni. I mezzi di sostentamento tradizionali come la pesca sono in crisi e la scarsità d’acqua sta causando conflitti tra agricoltori e allevatori di bestiame. Il gruppo jihadista Boko Haram, che è attivo nell’area, approfitta di questa situazione: utilizza i villaggi locali come terreno di reclutamento e il conflitto ha sradicato 2,5 milioni di persone, esacerbando l’insicurezza alimentare.
World Press Photo – CATEGORIA AMBIENTE, STORIE

 

 

© Nadia Shira Cohen God’s Honey Apicoltori a Tinúm. Gli agricoltori di religione mennonita che coltivano soia a Campeche, nella penisola dello Yucatan, in Messico, stanno influenzando negativamente il sostentamento degli apicoltori Maya locali. I Mennoniti coltivano infatti grandi appezzamenti di terra nella zona, e i gruppi ambientalisti e i produttori di miele sostengono che l'introduzione della soia geneticamente modificata e l'uso del glifosato stia mettendo in pericolo la salute e che contamini le colture e riduca il valore di mercato del miele. La produzione di soia porta anche alla deforestazione, dato che la terra viene acquistata sempre più per l'agricoltura, incidendo sulla popolazione delle api. World Press Photo
© Nadia Shira Cohen
God’s Honey
Apicoltori a Tinúm.
Gli agricoltori di religione mennonita che coltivano soia a Campeche, nella penisola dello Yucatan, in Messico, stanno influenzando negativamente il sostentamento degli apicoltori Maya locali. I Mennoniti coltivano infatti grandi appezzamenti di terra nella zona, e i gruppi ambientalisti e i produttori di miele sostengono che l’introduzione della soia geneticamente modificata e l’uso del glifosato stia mettendo in pericolo la salute e che contamini le colture e riduca il valore di mercato del miele. La produzione di soia porta anche alla deforestazione, dato che la terra viene acquistata sempre più per l’agricoltura, incidendo sulla popolazione delle api.
World Press Photo – CATEGORIA AMBIENTE, STORIE